Dolce
tipico della Pasqua, presente in molte parti del sud Italia e del nord Africa, nel Salento prende il nome di Cuddhrura. Il valore simbolico è fortemente pagano,
legato alla rinascita e alla fecondità rappresentata dall’uovo. Tradizionalmente
le nonne la preparavano per i nipoti o le mamme per i figli, da donare il Sabato
Santo. Erano a forma di galletto per i maschietti, di bambola o di cestino per
le femminucce. L’innamorata la donava all’innamorato a forma di cuore.
Ingredienti per 3-4 cuddhrure:
- 600 g di farina
- 80 g di burro
- 80 g di olio evo
- 5 uova + 3 sode + 1 per spennellare
- 50 g di dolcificante Misura al sucralosio
- 1 bustina di lievito (16 g)
- 1 bustina di vanillina
Preparazione:
Impastare tutti gli ingredienti su una spianatoia (1), fino a ottenere un impasto omogeneo (2). Lasciare riposare per un’oretta. Intanto lessare tre o quattro uova. Dividere l’impasto in tre o quattro porzioni (in base alla grandezza delle cuddhrure che vogliamo ottenere)(3).
Stendere la pasta con un mattarello, fino ad uno spessore di 6-8 mm. Per ottenere le forme desiderate le ho prima
disegnate su un foglio e ritagliate, applicandole sulla pasta stesa (4) è molto più facile tagliare senza sbagliare (5).
Trasferire la base della cuddhrura su una teglia rivestita di carta da forno. Applicare un acino di uva passa per l'occhio della colomba o del galletto e inserire l’uovo sodo (ormai freddo), facendo una leggera pressione sulla pasta (6).
Trasferire la base della cuddhrura su una teglia rivestita di carta da forno. Applicare un acino di uva passa per l'occhio della colomba o del galletto e inserire l’uovo sodo (ormai freddo), facendo una leggera pressione sulla pasta (6).
Con due striscioline di pasta fermare l'uovo alla base (7). Spennellare la cuddhrura con il tuorlo d’uovo sbattuto (8) e distribuire i confettini colorati. Ed ecco la nostra cuddhrura pronta per essere infornata a 160° per 20 minuti (9).
Per preparare una cuddhrura a forma di nido, preparare tre cilindri di pasta del diametro di 1,5 cm circa e disporli come nella foto (10). Comporli a treccia (11). Chiudere la treccia alle due estremità e mettere l'uovo sodo al centro, fermarlo con due strisce di pasta e distribuire i confettini (12). Infornare a 160° per 30 minuti.
Ed ecco le mie cuddhrure pronte per essere regalate e consumate a Pasqua. E' anche tradizione portarle con sè nella scampagnata di Pasquetta dove viene consumato anche l'uovo sodo.
Per preparare una cuddhrura a forma di nido, preparare tre cilindri di pasta del diametro di 1,5 cm circa e disporli come nella foto (10). Comporli a treccia (11). Chiudere la treccia alle due estremità e mettere l'uovo sodo al centro, fermarlo con due strisce di pasta e distribuire i confettini (12). Infornare a 160° per 30 minuti.
Ed ecco le mie cuddhrure pronte per essere regalate e consumate a Pasqua. E' anche tradizione portarle con sè nella scampagnata di Pasquetta dove viene consumato anche l'uovo sodo.
Auguri a tutti!
il nido...
...la colomba...
...il galletto
anche a Trieste si fa un dolce con l'uovo ingabbiato, noi la chiamiamo titola, ma è molto diverso da questi. un abbraccio
RispondiEliminaOttima informazione! Il significato simbolico credo sia lo stesso quindi... Adoro le tante declinazioni regionali dei dolci! Baci Stefania, buona Pasqua!
EliminaMi chiedevo come avessi fatto a fare una colomba così perfetta con la pasta...poche righe dopo ho capito...Bellissime!
RispondiEliminaGrazie cara... piccolo segreto :) Baci
EliminaCiao,
RispondiEliminasono Amalia e scrivo dalla provincia di Taranto.
Stavo cercando informazioni sulla cuddhrura, riportata sul mio calendario, ho scoperto così il tuo bel blog.
Grazie per aver condiviso la ricetta e le spiegazioni, penso che le tradizioni siano molto importanti, perchè costituiscono la nostra storia, peccato che oggi si stiano perdendo.
Da noi si usa invece la scarcella, in origine mia madre ricorda che si faceva con l'impasto dei biscotti al vino bianco, poi si è modificata con l'impasto di pasta frolla.
Quest'anno farò con il mio bambino questi dolci dal spore antico ma tanto buoni,
ciao,
Amalia
Ciao Amalia, grazie mille! Anch'io sono legata alle tradizioni e mi piace molto fare i confronti con altri luoghi. Tu mi parli della scarcella, Stefania della titola triestina, i miei amici siciliani la chiamano pupi cu l'ova o aceddi cu l'ova. Dal mio viaggio in Egitto ricordo un dolce con al centro l'uovo intero, anche lì simbolo di fertilità. Bello sapere quanto tutte le culture siano legate tra loro... e il cibo è un elemento di unione e scambio. Auguri di buona Pasqua a te e al tuo bimbo!
EliminaCiao Serena, se passi da me ti ho lasciato un pensiero.
RispondiEliminaBaci
Oddio, non ci credo! Alessia, ti dico solo GRAZIEEE!!! Troppo buona, davvero. Ma lo merito? Cercherò di meritarlo... e inizio a preparare il post!
EliminaGrazie ancora!
Baci
Troppo carine le forme che fate!!
RispondiEliminaGrazie anche per questa ricetta, inserita ;-)