martedì 10 aprile 2012

Pasticceria d'autore

Da un po' di tempo pensavo di introdurre nel blog una rubrica dedicata alle pasticcerie che, non solo mi tengono incollata alle loro vetrine, ma mi costringono a fare mille foto per portarmele a casa. Di sicuro non sono il luogo più indicato per noi "diversamente dolci", ma non è solo il palato a godere di quest'arte.

Provo a spiegarvi perché trovo così speciali le vetrine delle pasticcerie. I dolci rappresentano il cibo superfluo, non sono necessari al corpo, ma piuttosto allo spirito. Tutti i cibi possono essere esteticamente soddisfacenti, ma i dolci sono fatti per essere belli, per essere colorati, per rassicurare, coccolare o premiare.
Non penso all'epoca in cui viviamo oggi, in cui i dolci di tipo industriale popolano tutti i giorni le tavole di noi consumatori-consumisti, ma penso ai tempi in cui, per i più, una pasticceria era più assimilabile ad una gioielleria. Tempi in cui dolci semplici e poco dispendiosi venivano fatti in casa e i dolcetti colorati, in bella mostra nelle vetrine di splendide pasticcerie, erano davvero per pochi. Mi sembra di vedere le faccine dei bimbi premute su quelle vetrine a fare cerchi di condensa... quando i bambini durante le feste ricevevano i dolci come doni... altri tempi. 
I dolci fanno sognare: evocano un mondo fantastico di forme e colori al di fuori della grigia realtà. Quale mondo magico si trova al di là della porta di una pasticceria?

 La pasticceria di Andrea Ascalone a Galatina



Per cominciare vi faccio dare una veloce occhiata alla pasticceria più antica della mia città, la Pasticceria di Andrea Ascalone.

Qui, nel 1745, Nicola Ascalone inventò il pasticciotto, uno dei dolci più rappresentativi della città di Galatina e probabilmente di tutto il Salento. La leggenda vuole che, in un periodo di crisi (quando non ce ne sono stati?!!), il capostipite dei pasticceri, ritrovandosi con un po' di pasta e un po' di crema, non sufficienti per preparare una torta, li recuperò ponendoli in una formina di rame e realizzando una piccola torta alla crema che egli stesso definì un pasticcio!
Così nacque il pasticciotto. La tradizione arriva intatta fino ai giorni nostri, e varcando la soglia di quella "gioielleria" si può gustare un capolavoro...

E non credete di poter rinunciare, non ci riuscirete, perché ogni mattina, passando per via Vittorio Emanuele, sarete costretti ad entrare.. il profumo è irresistibile!










19 commenti:

  1. Bella questa rubrica!! Bravissima! ^^

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  2. Il nome "pasticciotto" mi dice qualcosa, ma non credo di averlo assaggiato quando sono stata dalle tue parti due anni fa. Dovrò fare l'ordinazione ai miei amici del Salento....
    Buona serata!
    Chiara

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    1. Sì Chiara, fai questa ordinazione che ne vale proprio la pena! Buona serata anche a te!

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    2. @ Chiara
      Non conosco la città da dove stai scrivendo ma presumo che sia lontana dal Salento. Premesso questo, desidero darti un consiglio:
      Se ti dovesse venire la voglia di ordinare i "Pasticciotti" della rinomata e storica pasticceria Ascalone,nella mia splendida città ovvero Galatina, non far trapelare ad "Andrea Ascalone" che tali Pasticciotti superino i 20 Km dalla loro degustazione, altrimenti ci sarà un rifiuto categorico a NON far uscire questo delizioso dolce, pieno di crema e di profumo inebriante, dallo storico negozio.
      Tale opposizione è determinata dal fatto che Andrea non sopporterebbe le eccessive ore che dovrebbero trascorrere prima che il suo capolavoro arrivi al palato dell'ordinante! La crema e l'aspetto subirebbero "condizionamenti" ecc.ecc. con 20 minuti di dettagliata analisi di quel "rifiuto".. :)(questa è la filosofia di Andrea.
      Quindi, alla domanda: quando verranno consumati questi pasticciotti?
      La risposta bugiarda (per il bene del tuo palato) sarà: Chiaramente a pranzo!

      PS.: Già dalle ore 10:00 non li trovi più...
      NB.: Il Pasticciotto... delizia delle delizie, non averlo ancora assaggiato, è un peccato mortale!
      :)))
      ferdy

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  3. bello! sembra quasi di sentire il profumo della pastafrolla e della crema...

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    1. Infatti... quando sforna, passando per via Vittorio Emanuele, c'è il rischio di svenire...

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  4. Bellissima questa rubrica, mi piace, un'ottima idea! E questo pasticciotto m'ispira proprio! Hai ragione comunque, le pasticcerie di una volta sono un'altra cosa *.*

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  5. Che bellissima idea, e questi pasticciotti sono davvero golosi! ^_^

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  6. Bellissima questa rubrica e mi riporta indietro ai tempi dell'Università, quando mi gustavo i pasticciotti appena sfornati.
    Sai che non conoscevo nè l'origine del pasticciotto, nè di quest'antica pasticceria?
    La prossima volta che verrò a Lecce dovrò rimediare.
    Che voglia di pasticciotti... quelli con l'amarena erano i miei preferiti.
    ciao,
    Amalia

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  7. mammamia che golosità...bella musica anche. orietta.

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    1. Ciao Orietta, grazie! Sei la prima che dice qualcosa sulla musica, ci tengo così tanto! Torna presto!

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  8. ma che buoni i pasticciotti ..le mie amiche di Calimera me li portano sempre quando sono mie ospiti , ma la prossima volta che le raggiungo assaggero' queste... anzi mi faccio insegnare a farli... tu magari posta quelli senza zucchero... non lo diciamo a nessuno. ciao al mare al sole e al vento!

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    1. Ciao Maria Rosaria! Sì, mi raccomando, fatti portare a Galatina!
      Io faccio vari tentativi con i pasticciotti senza zucchero, quando avrò raggiunto un livello buono li posterò sicuramente.... sai, ho un certo timore, questo è un "dolce sacro" qui... non vorrei essere linciata!!! :D A presto!

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